Biasin

Tra casi di doping e giocatori scoperti a scommettere e a dilapidare i loro lauti compensi, val la pena riderci sopra grazie ad un bel libro. Popolare giornalista e volto televisivo, sempre pronto a raffreddare gli isterismi del pallone grazie al suo sarcasmo, Fabrizio Biasin ha presentato “Odio il calcio“, pubblicato da Sperling & Kupfer. Lo ha fatto con un incontro con i lettori, moderato da Pierluigi Pardo e alla presenza di Beppe Marotta, nella centralissima libreria Rizzoli di Galleria V. Emanuele II a Milano.

In poco più di 200 pagine, Fabrizio Biasin riavvolge il nastro della sua passione raccontando le sue prime esperienze nel mondo del calcio ma anche campioni, bidoni e verità di un universo condiviso da tutti gli innamorati del football, rivelando anche devastanti momenti di vita vissuta con una disarmante assenza di riserbo. Il senso di questo libro, che contiene “perdibili storie di formazione e pallone“, viene spiegato bene dalle note dell’autore nella quarta di copertina.

“Come molti di voi anch’io sono cresciuto a pane & calcio. Mica l’ho scelto, è lui che ha scelto me. Il calcio l’ho scoperto a scuola, ritrovato a casa, c’era quando mi sono innamorato la prima volta, poi quando sono stato tradito, mi ha accompagnato il giorno della laurea, l’ho perfino trasformato in un mestiere e ora in un libro (oggigiorno un libro non si nega a nessuno). Il pallone è sempre stato il mio ‘sottofondo naturale’, e davvero non so quanto ve ne possa fregare, ma ormai siamo in ballo e mi va di raccontarvelo“.

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