Depressione, disturbi alimentari, cyberbullismo, e disturbi del sonno, sono solo alcuni dei rischi per i minori “malati” di social media. A mettere in evidenza i pericoli, e ad informare le famiglie degli eventuali problemi, è la società italiana di pediatria che ha studiato il fenomeno e rilevato la fascia d’età più a rischio (i primi sintomi possono nascere già dai 14 anni) e i media e le piattaforme online coinvolte (WhatsApp per il 92,3%, YouTube (82,7%), Instagram (76,5%) e Facebook (65,7%).
È una “piaga” che ovviamente coinvolge tutti gli adolescenti, non solo quelli italiani. Ne sa qualcosa il sindaco di New York, Eric Adams, che per cercare di contenere gli effetti dei social media ha deciso di intervenire drasticamente contro quello che ha definito, in occasione del suo annuale discorso sullo stato della città, un “pericolo per la salute pubblica” e una “tossina ambientale“.
LEGGI ANCHE >> Google cancella gli account inattivi
Social media, le parole di Eric Adams
“Non possiamo stare a guardare e consentire alle grandi società tecnologiche di monetizzare sulla privacy dei nostri figli e mettere a rischio la loro salute mentale – ha spiegato il primo cittadino della Grande Mela – Tratteremo i social come un altro pericolo per la salute pubblica, al pari di tabacco e pistole. Siamo la prima città americana a prendere questo tipo di iniziativa“.
In realtà, sempre negli States, c’è qualcuno che ha battuto sul tempo il sindaco di New York. Le parole di Eric Adams sono infatti arrivate a pochi giorni dalla presa di posizione della Florida che ha deciso di presentare un disegno di legge che dovrebbe vietare ai ragazzi di età inferiore ai 16 anni l’utilizzo delle piattaforme social, indipendentemente dall’approvazione dei genitori. Ora sarà il Senato a dire l’ultima parola. In caso di approvazione, sul tavolo del governatore Ron DeSantis arriverà una delle norme più stringenti d’America sui social media.