Duro colpo per OpenAI, il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale, presentato nel 2015, che vede tra i fondatori anche Elon Musk. Il Garante per la protezione dei dati personali ha infatti adottato un provvedimento correttivo e sanzionatorio nei confronti dell’organizzazione con sede a San Francisco in relazione alla gestione del servizio ChatGpt per “non aver notificato all’Autorità la violazione dei dati subita nel marzo 2023, per aver trattato i dati personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica e per non aver previsto meccanismi per la verifica dell’età, con il conseguente rischio di esporre i minori di 13 anni a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza“.

Intelligenza artificiale

Al termine dell’istruttoria avviata nel marzo del 2023, il Garante ha così comminato a OpenAI una sanzione di quindici milioni di eurocalcolata anche tenendo conto dell’atteggiamento collaborativo” e ha ordinato alla stessa società “di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale di sei mesi su radio, televisione, giornali e Internet“, da concordare con l’Autorità, che serva per “promuovere la comprensione e la consapevolezza del pubblico sul funzionamento di ChatGpt, in particolare sulla raccolta dei dati di utenti e non-utenti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa e i diritti esercitabili dagli interessati, inclusi quelli di opposizione, rettifica e cancellazione“.

La decisione del Garante non è proporzionata e presenteremo ricorso – ha fatto sapere OpenAI – Questa sanzione rappresenta circa venti volte il fatturato da noi generato in Italia nello stesso periodo. Riteniamo che l’approccio del Garante comprometta le ambizioni dell’Italia in materia di intelligenza artificiale, ma rimaniamo impegnati a collaborare con le autorità preposte alla tutela della privacy in tutto il mondo per offrire una IA capace di portare benefici alla società nel rispetto dei diritti della privacy“.

Fonte: Ansa

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