A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo singolo “In ostaggio“, Kimono (Sofia Tornambene) ha vinto il quindicesimo New York Canta: il festival della musica tricolore, ideato dall’associazione culturale italiana della Grande Mela, che da quindici anni promuove la nostra cultura negli States e nel mondo. A trionfare in questa edizione è stata proprio la 21enne artista marchigiana, già nota al grande pubblico per aver vinto nel 2019 la tredicesima edizione di X Factor con il brano “A domani per sempre”.
Cosa ha significato per te vincere il festival New York Canta?
“È stata un’esperienza indescrivibile, un sogno. Mi è sembrato di vivere un film ed era la mia prima volta a New York. Devo ancora metabolizzare tutto quello che è successo in questi dieci giorni. È stato bellissimo portare la mia musica in un altro paese. Per me la musica è condivisione, creare unità fra persone anche di diverse culture e lingue. Ho vissuto veramente un’emozione fortissima“.
Come è nato il tuo ultimo singolo?
“Nasce da un mio sentirmi, appunto, in ostaggio di me stessa. La canzone è nata parlando proprio di questa sensazione con il mio coautore. Il testo può far pensare ad un dialogo fra due persone, ma in realtà è un dialogo tra me e la mia mente di cui io mi sento in ostaggio. Parla della sofferenza psicologica nelle relazioni, per me un tema molto importante che ci tenevo ad affrontare“.
A distanza di anni che ricordi hai dell’esperienza di X Factor?
“Ho il ricordo di un’esperienza meravigliosa. È stato l’inizio di tutto. X Factor mi ha fatto crescere sia dal punto di vista umano che da quello musicale e mi ha dato l’opportunità di frequentare professionisti dell’ambito musicale. È partito tutto da X Factor. Mi sono trasferita a Milano, ho firmato il mio primo contratto discografico e ho cominciato ad inseguire il mio sogno. Un’esperienza per me indimenticabile“.
Quali sono gli artisti che ti ispirano e quelli che ascolti nel tuo tempo libero?
“In realtà non ho degli artisti che influenzano la mia musica. Ho un metodo di scrittura che segue molto l’ispirazione. Sento sempre la necessità di buttar fuori quello che ho dentro e quello che sono. Mi ritengo super fortunata ad avere la musica come mezzo di libertà di espressione, quando magari ci sono persone che si devono tenere tutto dentro. Nel mio tempo libero ascolto un po’ di tutto, dal Jazz di Louis Armstrong alla musica dei Queen, il mio gruppo preferito. Ascolto principalmente musica internazionale, ma mi piace molto anche Elisa“.
Che consiglio daresti ai ragazzi che vogliono cominciare a lavorare nel mondo della musica?
“A loro direi di rimanere sempre se stessi, di fare musica non per cercare necessariamente il successo. Bisogna vivere la musica con leggerezza, per la voglia di divertirsi, comunicare e condividere. Il consiglio è di usare la musica proprio come mezzo di condivisione“.
Quali sono i tuoi progetti futuri dopo questa bella vittoria a New York?
“Sicuramente continuare con qualche live. Sto lavorando ad un progetto acustico che mi piacerebbe poi portare nei teatri. Tra gli obiettivi c’è anche quello di scrivere tante nuove canzoni, per adesso però non posso dire altro. Dico solo che mi sentirete al più presto“.